Tutti sanno che le uova svizzere sono prodotte secondo standard conformi alla legislazione sulla protezione degli animali. Si parla di allevamenti al suolo o addirittura all’aperto, ma sempre rispettosi della legge in vigore. All’estero, invece, è ancora possibile trovare allevamenti in batteria, dove gli animali vengono tenuti confinati in anguste gabbie in dispregio di ogni esigenza etologica dell’animale stesso. E le uova così prodotte raggiungono tranquillamente il mercato svizzero. La situazione del mercato è stata illustrata nel 2008 dal Servizio di Informazione Agricola LID. La gran parte delle uova importate (sia intere sia semilavorate senza guscio) sono destinate all’industria (vedi grafico) e lì si guarda maggiormente al prezzo e non agli standard etologici. E infatti moltissime di queste uova per l’industria sono da allevementi in batteria.
Ma ora, la Protezione Svizzera degli Animali PSA ha detto basta. Con un comunicato stampa divulgato ieri si chiede che entro il 2010 venga bandita l’importazione di uova da allevamenti in batteria. Un segno di rispetto per l’animale, ma anche di riconoscenza per i produttori svizzeri che hanno saputo adeguare a migliori standard i propri allevamenti.
Insomma, Protezione animali e agricoltori a braccetto per difendere le conquiste sul piano della protezione degli animali in Svizzera, come pure il valore superiore delle uova svizzere ottenute nel rispetto di precisi criteri etologici.