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Archivi categoria: pianificazione agricola
Serata informativa e di discussione sulle opportunità del Parco del Piano di Magadino per l’agricoltura
Gentili signore, egregi signori,
Vi segnaliamo la Serata informativa e di discussione sulle opportunità del Parco del Piano di Magadino per l’agricoltura.
Che si terrà
lunedì 25 marzo alle ore 20, al ristorante Millefiori in Viale Stazione a Giubiasco.
Per questioni organizzative è gradita l’iscrizione entro il 20 marzo all’indirizzo info@parcodelpianodimagadino.ch.
Vi segnaliamo che le aziende agricole del Piano che percepiscono pagamenti diretti hanno ricevuto l’invito direttamente.
Cordiali saluti
Alma Sartoris
Direttrice
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Fondazione
Parco del Piano di Magadino
Via Cantonale 26
6515 Gudo
alma.sartoris@parcodelpianodimagadino.ch
Tel. 091 820 08 90
Tel. diretto: 091 820 08 91
Agrifutura sostiene l’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti (“Iniziativa Stop alla cementificazione”)
Agrifutura ha deciso di aderire al Comitato di sostegno a favore dell’Iniziativa popolare contro la dispersione degli insediamenti “Iniziativa contro la cementificazione”, sulla quale il popolo svizzero dovrà esprimersi il prossimo 10 febbraio.
Secondo Agrifutura, questa iniziativa, simile a quella lanciata nel lontano 1988 dall’Unione contadini ticinesi e che ha condotto alla promulgazione della Legge cantonale sulla conservazione del territorio agricolo, oltre a salvaguardare il territorio situato al di fuori della zona edificabile, comporterà pure un cambio di paradigma nell’uso del suolo attribuito alla zona edificabile. In particolare, Agrifutura ritiene sia giunto il momento di adottare una salvaguardia efficace dei terreni agricoli e quindi di sviluppare modelli di sviluppo incentrati sulla densificazione, sulla migliore mobilità e sulla qualità di vita all’interno delle zone edificabili esistenti. Va insomma fermato l’inesorabile contatore che calcola la perdita di terreni fertili in termini di 1 metro quadrato al secondo. Mantenere un giusto rapporto fra territorio edificato e terreni aperti coltivi e fertili è di fondamentale importanza in una visione di equilibrio futuro fra popolazione e capacità produttive indigene.
OPINIONE – I ticinesi vogliono questo Parco!
La raccolta in meno di 2 mesi di quasi 15’000 firme per l’iniziativa popolare “Spazi Verdi per i nostri figli” non può lasciare indifferenti i nostri politici. La salvaguardia del territorio ed un suo uso sostenibile godono senza dubbio dell’appoggio di moltissimi ticinesi. L’iniziativa farà il suo corso e certamente il popolo dovrà pronunciarsi in merito. Ma, già in questi giorni, i politici del nostro Cantone avranno l’occasione di dimostrare di essere sulla medesima lunghezza d’onda della popolazione e di chi ha firmato l’iniziativa “Spazi Verdi”. L’importantissimo banco di prova è costituito dall’istituzione del Parco del Piano di Magadino sulla quale il Gran Consiglio si pronuncerà proprio mercoledì o giovedì prossimi. Un progetto la cui elaborazione ha necessitato di diversi anni ed ha comportato l’ampio coinvolgimento di tutta una serie di attori. Così, Comuni, Associazioni, Enti ed operatori del territorio hanno concordato assieme al Cantone un modo condiviso da tutti per riuscire a dare un futuro sostenibile ai circa 2’500 ettari del Piano di Magadino. Un futuro fatto in primis di attività agricola, ma anche di tutela di spazi naturali e di fruizione da parte di turisti e della popolazione per il proprio svago. Non è stato sicuramente facile mettere d’accordo tutti, ma, oggi, in un contesto geografico limitato come il nostro Cantone, è impensabile portare a compimento qualsiasi progetto di ampia portata senza percorrere la strada del consenso fra tutti gli attori in campo. Proprio per questo, il Gran Consiglio, se dirà di SÌ al Parco del Piano di Magadino, dimostrerà di approvare in primis la metodologia scelta per giungere alla sua istituzione. Cioè dirà SÌ alla via della concertazione, l’unico modo per assicurare a questo Cantone uno sviluppo qualitativo non solo su questo, ma anche su altri fronti.
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Giovanni Berardi – Presidente di Agrifutura
Spazi destinati alle acque e agricoltura
L’Ufficio federale dell’ambiente, l’Ufficio federale dell’agricoltura e l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale hanno elaborato in collaborazione con i cantoni le direttive per la gestione agricola degli spazi situati ai bordi di corsi d’acqua alla luce della revisione del 2009 della Legge sulla protezione delle acque.
Scarica le direttive in lingua tedesca e scarica le direttive in lingua francese.
Piano di Magadino: A2/A13, chieste garanzie ma il Parco non è sotto tiro

Il Piano di Magadino.
di Maurizio Valsesia
Davvero volete affossare il progetto del Parco del Piano di Magadino? «Assolutamente no, nessuno vuole impallinare nulla. Ritengo esagerata la reazione del collega dei Verdi».
Getta acqua sul fuoco il presidente della Commissione Pianificazione del Territorio Luigi Canepa (Ppd), da noi interpellato dopo l’arrivo in redazione del comunicato stampa con cui i Verdi hanno annunciato che il loro rappresentante, Francesco Maggi, ha abbandonato la riunione della Commissione in corso ieri a Bellinzona, «mentre si discuteva, o meglio si impallinava, il progetto di Parco del Piano di Magadino», sostiene il partito ecologista, che parla di «manovre antidemocratiche».
«Dopo due anni di lavoro, estenuanti tira-molla, esauriti i pretesti per guadagnare altro tempo – prosegue la nota dei Verdi – sono usciti allo scoperto i cecchini. Lega, UDC e la maggioranza di PPD e PLR hanno chiaramente fatto capire che non intendono approvare il Parco del Piano di Magadino. Secondo loro la priorità è il collegamento veloce A2-A13 per Locarno, anche a costo di ripescare la famigerata Variante 95». E ancora: «Si sta affossando un progetto di valorizzazione del Piano di Magadino che a livello di consultazione ha suscitato ampi consensi mentre per il collegamento A2- A13 si sta rischiando di far saltare gli accordi sul tracciato, mandando alle ortiche anche la speranza di vedere un futuro collegamento per Locarno».
Presidente Canepa, in che clima si è svolta la riunione e cosa avete deciso. «Il clima era assolutamente normale. I toni non erano eccessivi. Il collega Maggi ha espresso una serie di dubbi e poi, un po’ a sorpresa, si è alzato ed è uscito. Noi abbiamo proseguito i lavori e, ripeto, la Commissione intende portare avanti il dossier. Il collega Lorenzo Bassi sarà relatore della bozza del rapporto, che ha garantito di presentare per settembre. Contiamo così di arrivare in Gran Consiglio con il dossier entro la fine dell’anno».
Perché si è parlato anche del collegamento veloce del Locarnese con l’autostrada? «Semplicemente perché alcuni colleghi voglio essere sicuri che approvando il Parco e quindi definendo il suo perimetro, non si precluda l’avanzamento dell’iter relativo all’A2/A13. Un dubbio.
«A tal proposito invieremo al Consiglio di Stato una lettera per chiedere maggiori informazioni. Credo che Maggi abbia equivocato; nessuno ha espresso l’intenzione di affossare il Parco. Certo, sulla creazione di quest’area protetta e di svago non tutte le sensibilità sono uguali, ma la maggioranza della Commissione è favorevole».
Parco del Piano di Magadino: Maggi sbatte la porta
Come riferisce Ticinonews.ch, si susseguono in Ticino gli episodi di rappresentanti politici che abbandonano riunioni in modo polemico.
Dopo l’improvviso addio del consigliere di Stato Claudio Zali all’assemblea dei cacciatori di sabato scorso, oggi è il deputato dei Verdi Francesco Maggi ad essersi reso protagonista di un episodio simile.
Maggi ha abbandonato la riunione di stamattina della Commissione della pianificazione mentre si discuteva del progetto di Parco del Piano di Magadino.
Più che discuterlo, secondo Maggi, lo si stava impallinando.
“Dopo due anni di lavoro, estenuanti tira-molla, esauriti i pretesti per guadagnare altro tempo, sono usciti allo scoperto i cecchini” afferma Maggi. “Lega, UDC e la maggioranza di PPD e PLR hanno chiaramente fatto capire che non intendono approvare il Parco del Piano di Magadino. Secondo loro la priorità è il collegamento veloce A2-A13 per Locarno, anche a costo di ripescare la famigerata Variante 95.”
“Non è bastato ricordare loro che nel settembre 2007 la maggioranza del popolo ticinese aveva detto NO a un tracciato sul Piano e ribadito l’importanza del Piano per l’agricoltura, la natura e lo svago” aggiunge il granconsigliere dei Verdi. “Non è bastato neppure ricordare loro che il Parco non porta pregiudizi ulteriori al collegamento veloce, basta e avanza il paesaggio palustre d’importanza nazionale, già in vigore, per bloccare eventuali tracciati troppo invasivi sul piano. Non è bastato neppure far presente che Berna non ha nessun interesse nel parco del Piano di Magadino, che è un progetto cantonale. Non è certo prendendo in ostaggio il Parco che si ottengono da Berna i finanziamenti per la strada. Ridicolo. Semmai il rischio è che le associazioni ambientaliste ed agricole scendano dal carro di sostegno del progetto di collegamento A2-A13 scelto dal gruppo di lavoro del Cantone, creato da Borradori all’indomani della batosta sulla Variante 95. E allora altro che 10-15 anni per vedere un collegamento.”
“E se Berna non paga, è forse anche a causa del Governo ticinese e degli stessi partiti PLR, PPD, Lega e UDC, che hanno messo come priorità il raddoppio del Gottardo, che invece di migliorare la mobilità del cantone la manderà in tilt” afferma ancora Maggi, secondo cui la commissione della pianificazione sta affossando un progetto di valorizzazione del Piano di Magadino che a livello di consultazione ha suscitato ampi consensi, “mentre per il collegamento A2-A13 sta rischiando di far saltare gli accordi sul tracciato, mandando alle ortiche anche la speranza di vedere un futuro collegamento per Locarno.”
I contadini: “Questi prati saranno la nostra salvezza”
Cliccando sull’immagine (tratta da tio.ch) puoi leggere l’articolo apparso su tio.ch che ha per tema il controverso argomento della coltivazione dei green su suolo agricolo.
Di seguito riportiamo lo stralcio della presa di posizione di Agrifutura nell’ambito della consultazione del PUC del Parco del Piano di Magadino in cui, a determinate condizioni, si propone una soluzione di compromesso.
“Scheda M_2.1.2: Riconvertire ad uso agricolo le superfici in zona agricola utilizzate per altri scopi
Procedere in questo senso solo se vi è al certezza di poter riottenere una fertilità del suolo al 100%, altrimenti utilizzare queste aree per inserirvi attività problematiche con lo statuto del parco (es. green, vigna, ecc.).”
Opinione – Pianificazione e ruote di scorta
Che un esponente del mondo agricolo come il sottoscritto difenda la modifica della Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT), su cui ci si esprime in queste settimane grazie al voto per corrispondenza, è più che comprensibile. Il suolo, che la legge vuole difendere, è la base imprescindibile su cui si basa l’attività agricola e la produzione di alimenti. In verità, ciò vale anche per ogni cittadino che abbia a cuore un futuro sostenibile per le nuove generazioni. La popolazione mondiale (e anche quella Svizzera) aumenta in modo esponenziale e una delle sfide maggiori per l’umanità sarà proprio di riuscire ad assicurare in futuro l’approvvigionamento del pianeta. Come si farà senza le terre fertili che oggi in Svizzera sono cementificate in ragione di un campo di calcio ogni 3 ore? Oltre alla sicurezza alimentare, ci sono però anche altri argomenti che devono farci propendere per un convinto Sì alla LPT. Di recente è stato presentato il documento strategico “Progetto territoriale Svizzera” che gode del consenso dei rappresentanti di Confederazione, Cantoni, città e Comuni e che, fra l’altro, lancia un segnale d’allarme: uno sviluppo a macchia d’olio degli insediamenti non è sostenibile perché verrebbero a mancare i soldi per assicurare le infrastrutture necessarie a nuove zone edificabili. In pratica lo Stato e le sue finanze risulterebbero eccessivamente sollecitati anche perché, oltre a dover coprire i costi di nuove urbanizzazioni, bisognerà metter mano all’adeguamento delle infrastrutture già esistenti per migliorarle. Detto in soldoni, se si va avanti di questo passo, i cittadini presto o tardi saranno chiamati alla cassa. Secondo il progetto territoriale Svizzera la via da percorrere sarebbe invece la densificazione e il riordino degli spazi già urbanizzati evitando però di estenderli e ottimizzando le infrastrutture esistenti. E la revisione della LPT prevede proprio strumenti che favoriscono questi processi di riordino pianificatorio, limitando a una riserva di 15 anni le scorte di zone edificabili. In diversi Cantoni della Svizzera, fra cui il nostro, se si costruisse nelle zone già adesso edificabili ma ancora libere da edifici, la popolazione raddoppierebbe. A parte il fatto che già oggi in diverse zone è sufficiente lo “starnuto” d’un incidente per mandare in tilt il traffico (vedi ad esempio ciò che succede una settimana sì e l’altra pure fra Lugano e Chiasso), la sproporzione delle riserve di zone edificabili rispetto alla necessità è evidente. Sarebbe come se nel baule della vostra automobile invece di una aveste quattro (!) ruote di scorta. Un po’ troppe non vi pare? Insomma, un Sì alla revisione della Legge sulla pianificazione del territorio, oltre a far bene a una Svizzera vivibile e a misura d’uomo, svuoterebbe il vostro baule di zavorre inutili e costose.
Giovanni Berardi – Presidente di Agrifutura
I contadini dell’Alta Leventina difendono le proprie basi produttive.
Il Municipio di Quinto, dopo aver preso atto delle osservazioni inoltrate dai contadini del posto, ha deciso di ridurre la superficie agricola destinata alla Nuova Valascia da 15’000 metri quadrati a 3’000.
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Leggi la notizia apparsa sul CdT online.
Se votate SI`, salvaguardate territorio pregiato
Il 3 marzo 2013 il Popolo svizzero si esprimerà sulla revisione della legge sulla pianificazione del territorio. Come ha illustrato oggi a Berna Doris Leuthard, Capo del DATEC, il Consiglio federale raccomanda di accettare le modifiche di legge. La revisione mira a ridurre l’estensione delle zone edificabili sovradimensionate e a sfruttare meglio le attuali riserve di terreni edificabili. Sarà così possibile frenare il consumo eccessivo di suolo e lottare contro la speculazione edilizia. La revisione garantisce uno sviluppo compatto degli insediamenti e consente di mantenere l’attrattiva della Svizzera come luogo di domicilio e di lavoro.
Scarica la documentazione completa sulla votazione.
Agricoltori dei Cantoni di Zugo e Zurigo contrari al golf
La Zürcher Bauernverband e la Zuger Bauernverband hanno dichiarato guerra al progetto di campo da golf “Zugersee” che potrebbe sottrarre oltre 80 ettari di terreni agricoli al confine fra i due Cantoni (vedi foto). Addirittura il 60% della superficie minacciata è costituita da Superfici per l’Avvicendamento Colturale (SAC) in caso di crisi. Agrifutura ha già dichiarato il proprio appoggio assicurando pure tutta la consulenza giuridica maturata con esperienze analoghe in Ticino. Il riferimento è chiaramente al Golf della Pampa di Monteggio, affossato grazie a un ricorso che ha retto fino al Tribunale Federale da parte di un contadino della zona.
Valera: ora puoi rivedere il servizio di Falò
Diciotto ettari di terreno non edificato, attraversati dal fiume Laveggio nel cuore del Mendrisiotto: è il comparto Valera. I contadini vorrebbero restituirlo all’agricoltura, migliaia di cittadini stufi di traffico e capannoni vorrebbero un parco: insieme hanno firmato una petizione e chiedono al Muncipio di Mendrisio e al Cantone di salvare il terreno dall’ennesima edificazione industriale. Ma i proprietari non ci stanno e vogliono costruire, per far valere i loro diritti si sono rivolti ai giudici chiedendo un indennizzo milionario, anche perché Valera figura a piano direttore come un polo di sviluppo economico. Insomma Valera è diventato una specie di ultima frontiera dove si combattono due visioni diverse del Ticino. Ora spetta ai politici prendere una decisione. A Falò viaggio inchiesta nel paese dei capannoni.
Guarda il video cliccando sul testo in rosso.
Parco del Piano di Magadino: licenziato il Messaggio governativo
Il Parco del Piano si avvia celermente verso la dirittura d’arrivo. Il Consiglio di stato ha infatti licenziato il Messaggio n. 6648 relativo all’adozione del Piano di Utilizzazione Cantonale del Parco del Piano di Magadino (per scaricare i documenti clicca sui testi in rosso) che sarà ora al vaglio del Gran Consiglio.
Esiste una pagina web del Cantone con tutti i dettagli sul PUC del Parco del Piano di Magadino.
Si può anche consultare la cartella stampa sul PUC PdM.
Per chi preferisce le letture impegnate, suggeriamo il rapporto conclusivo della procedura di consultazione che contiene alcune chicche come:
– il pieno reinserimento nella zona agricola delle golene del fiume Ticino come richiesto da Agrifutura (lo stralcio era sfuggito al “gotha” dell’agricoltura ticinese, i cui rappresentanti, impegnati in prolisse e ridondanti prese di posizione “copia e incolla”, non si erano accorti di questo macroscopico errore);
– la presa di posizione dell’uct, riuscita nell’intento autolesionista di far stralciare alcune misure assolutamente vantaggiose per il settore agricolo, come (per farne solo uno di esempio) la misura M_2.2.3 che prevedeva di offrire ulteriori sostegni finanziari per migliorie strutturali finalizzate all’attuazione degli obiettivi del Parco.
– la stringatissima presa di posizione della Sezione dell’agricoltura che si è espressa unicamente sul punto M_2.1.5 (ma forse qui il rapporto conclusivo non è completo?). A titolo di paragone, la Sezione della mobilità si è espressa su 13 punti, quella della Protezione aria, acqua e suolo su 15 punti, l’Ufficio corsi d’acqua su 8 punti e l’Ufficio domande di costruzione su 4. Senza contare che l’Ufficio federale dell’ambiente si è espresso su 8 punti e l’Aereoporto cantonale di Locarno su 18 (!).
– le prese di posizione di Roberto Aerni (il nuovo volto “democratico” dell’uct) e della Società agricola del Locarnese, praticamente identiche, alla faccia della democrazia.
Buona lettura!
Ritirata con riserva l’iniziativa per il paesaggio
Il Consiglio degli Stati e il Consiglio Nazionale hanno oggi effettuato la votazione definitiva sul controprogetto all’Iniziativa per il paesaggio. Il comitato degli iniziativisti ha ritenuto soddisfacente il testo del controprogetto e ha dunque ritirato l’iniziativa, condizionando pero’ il ritiro all’entrata in vigore del controprogetto.
40 kg di verdura per gli asconesi che vanno a votare!
Il voto non si compera, ma l’idea di ringraziare con una borsa di ortaggi i cittadini di Ascona se dovessero respingere questo fine settimana la variante di PR che prevede la sottrazione di circa 16’000 mq di territorio agricolo, ci è veramente passata per la testa. Magari proprio martedì, a scrutinio avvenuto, durante il mercato settimanale di Ascona. E perché mai dovremmo ringraziare gli iscritti in catalogo del Comune di Ascona? Il comunicato stampa emanato ieri da Agrifutura vi fornirà tutte le spiegazioni.
Tenuta di cavalli in zona agricola: novità in vista
La legge federale sulla pianificazione del territorio è attualmente molto restrittiva in quanto alla tenuta di cavalli nella zona agricola, concessa di fatto solo quando si tratta di allevamento. Per esempio non è possibili realizzare in zona agricola piazzali per l’addestramento di cavalli o infrastrutture per la tenuta hobbystica di cavalli. Questa situazione poneva di fatto come fuorilegge anche alcune realtà di casa nostra con agricoltori che ospitavano in pensione cavalli da sella di terze persone.
Ora però il Consiglio federale vuole agevolare moderatamente la tenuta di cavalli in zona agricola.
Il Consiglio federale sostiene infatti la richiesta dell’iniziativa parlamentare Darbellay. La tenuta di cavalli nella zona agricola va agevolata moderatamente.
Facilitare la tenuta di cavalli a scopo di sport o di svago nella zona agricola: questo in breve è quanto chiede, tramite una modifica della legge sulla pianificazione del territorio (LPT), l’iniziativa parlamentare presentata dal consigliere nazionale Christoph Darbellay (PPD, VS).
Nel corso della sua odierna seduta, il Consiglio federale si è espresso in merito alla proposta di modifica di legge formulata dalla Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N), sostenendo l’orientamento di base del progetto. La tenuta di cavalli nella zona agricola va agevolata moderatamente, sia per le attività strettamente ascrivibili al settore primario che per la tenuta a scopo di hobby. In questo modo, potrà essere ammessa la costruzione di uno spiazzo consolidato per l’utilizzazione dei cavalli tenuti nell’azienda agricola.
Il Consiglio federale valuta in modo critico il fatto che l’attuazione dell’iniziativa parlamentare debba avvenire nell’ambito di un’isolata revisione parziale anticipata della legislazione, anziché nel quadro dell’attuale riesame delle disposizioni concernenti le costruzioni al di fuori delle zone edificabili.
Leggi tutto il comunicato stampa del Consiglio federale.
Insabbiato il golf di Meggen LU
Non ci sarà nessun golf a Meggen (Canton Lucerna). Lo ha stabilito il tribunale amministrativo di quel cantone, statuendo sul ricorso di due oppositori. Ne ha dato notizia lo SchweizerBauer. Ancora una volta, a fare difetto è la mancata ponderazione degli interessi in gioco per concedere la sottrazione di diversi ettari di terreni SAC. Da noi, mentre tutto tace, sembra che ci sia chi spinga per riprendere il discorso del golf alla Pampa di Sessa-Monteggio che sottrarrebbe all’agricoltura una delle pochissime aziende agricole ticinesi completamente accorpate attorno al centro aziendale e di una discreta dimensione (circa 35 ettari).
Bocciato definitivamente il biogas di Bedigliora
L’impianto di biogas in zona agricola a Banco di Bedigliora non si farà.
La notizia è riportata oggi dal Corriere del Ticino.
È infatti giunta la sentenza del Tribunale federale sul ricorso presentato dai promotori contro la decisione del Tribunale amministrativo cantonale che aveva cassato la licenza edilizia per il progetto “Biogas Malcantone”, mentre invece il Comune e il Consiglio di Stato l’avevano rilasciata senza problemi. Il TF ha in sostanza confermato le obiezioni di ordine pianificatorio sollevate dalla sentenza del TRAM.
Scarica la sentenza del Tribunale federale, ripresa dal sito del TF.
Collegamento veloce A2-A13: le ultime novità
L'Ufficio federale delle strade nazionali ha chiesto al Canton Ticino alcuni approfondimenti sulle tre varianti presentate dal Dipartimento del territorio e condivise dalla conduzione politica del progetto. L'USTRA non ha ancora espresso la sua preferenza, ma ha comunque confermato che le tre varianti in esame sono le migliori fra tutte quelle finora prese in considerazione.
Programma di sviluppo spazio rurale: serata informativa Agrimoesa
La società agricola del Moesano
in collaborazione con
il comune di Roveredo
invita a un incontro informativo
Programma di sviluppo spazio rurale
Come salvaguardare le necessità
del settore agricolo e nel contempo integrarle
nello sviluppo generale del territorio
giovedì 20 ottobre 2011 ore 20.00
Centro regionale servizi Roveredo
relatori:
Martin Fritsch
Gianluca Giuliani