Archivi categoria: ambiente
APM: castagnata e inaugurazione pannello informativo
Cari soci e simpatizzanti APM,
sabato prossimo, 28 ottobre, a un anno dalla messa a dimora del viale alberato presso il Demanio cantonale di Gudo per testimoniare i trenta anni di presenza dell’APM, sarà inaugurato un pannello informativo con tutte le indicazioni sul progetto.
Il viale alberato, realizzato con piante autoctone di diverse specie, è stato concepito in stretta collaborazione con Ficedula e BirdLife Svizzera, Associazioni che hanno finanziato l’acquisto delle piante e delle relative protezioni.
Per l’occasione sarà offerta ai soci e agli ospiti, presso gli stabili del Demanio, una castagnata in compagnia.
L’evento avrà luogo con ogni condizione meteorologica.
Il fuoco alle caldaie per la castagnata sarà dato dalle già alle 14.00 con la distribuzione fino all’esaurimento delle castagne.
L’appuntamento per la cerimonia inaugurale del pannello è alle 15.30, sul posto,
Vi attendiamo numerosi
Daniele Polli, segretario APM
Via Locarno 118
6516 Cugnasco
Tel: 091 840 95 55
Mail: daniele.polli@bluewin.ch
Una famiglia di lupi in Valle Morobbia
Come riferisce la RSI (leggi la notizia cliccando qui o sull’immagine), una famiglia di lupi è stata avvistata e fotografata in Valle Morobbia. Dopo la presenza sporadica di singoli predatori, ecco dunque giunta la conferma di una presenza stanziale del lupo in Ticino.
Sabato 8 agosto 2015, Festa sull’alpe Pian Segno e premiazione del campionato dei prati fioriti della Valle di Blenio
Tempo di allegria e festeggiamenti sull’alpe Pian Segno al Lucomagno: durante la consueta festa dell’alpe è in programma anche la premiazione del primo campionato ticinese dei prati fioriti. Questa simpatica iniziativa ha visto coinvolti poco più di una ventina di agricoltori della valle, che hanno deciso di sfidarsi a suon di fiori coloratissimi. Pochi sanno che i caratteristici prati fioriti della Valle di Blenio non sono soltanto una gioia per gli occhi, ma rappresentano anche degli ambienti naturali molto preziosi perché tra i più ricchi di specie del pianeta. Oltre ad un enorme varietà di fiori e erbe, anche numerose specie di farfalle, api, cavallette, uccelli e piccoli mammiferi trovano rifugio in questi prati. Una giuria composta da esperti botanici e di foraggicoltura ha scelto i più bei prati fioriti della Valle.A partire dalle ore 11 si potranno guastare i prodotti dell’alpe e passare una giornata in musica e allegria. La premiazione avrà luogo nel pomeriggio e sarà accompagnata dalle biologhe Franziska Andres e Karen Falsone.
Spazi destinati alle acque e agricoltura
L’Ufficio federale dell’ambiente, l’Ufficio federale dell’agricoltura e l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale hanno elaborato in collaborazione con i cantoni le direttive per la gestione agricola degli spazi situati ai bordi di corsi d’acqua alla luce della revisione del 2009 della Legge sulla protezione delle acque.
Scarica le direttive in lingua tedesca e scarica le direttive in lingua francese.
OPINIONE – Agricoltura, caccia e ideologia
Editoriale di Gianmaria Pusterla apparso sul GdP del 14 maggio 2014
Vorrei ritornare su un avvenimento che occupa l’opinione pubblica in questi giorni. A costo di deludere qualche lettore e dico subito che non si tratta dell’”affare BancaStato”. Insufficienti sono oggi gli elementi a disposizione per prefigurare un giudizio. Più saggio aspettare, dunque, non lanciarsi in facili speculazioni, come purtroppo alcuni partiti (leggasi PS e Verdi) hanno già fatto nella giornata di ieri.
Mi ha colpito una strana coincidenza: sabato, proprio nel medesimo momento in cui il consigliere di Stato Claudio Zali lasciava quasi stizzito l’assemblea dei cacciatori ticinesi, un terzetto di maestosi cervi ha saltato la carreggiata della strada che congiunge Meride con Arzo (zona San Giorgio, bandita di caccia) 5 secondi prima che l’auto su cui mi trovavo passasse da quel punto e 10 secondi prima che una famigliola (papà, mamma e bambino) transitasse con le sue biciclette.
Caspita, mi son detto, per un pelo non ci scappava o l’incidente o una disgrazia ben peggiore, qualora uno dei tre animali avesse colpito uno dei ciclisti. Insomma: mentre si disquisisce su come risolvere o arginare la presenza di ungulati sul territorio cantonale ho avuto la prova provata che tale presenza è ormai diventata invadente e pericolosa per le stesse persone. E non solo dannosa per chi ancora si occupa di coltivare terreni e vigneti.
Il presidente dei cacciatori Fabio Regazzi si è permesso di insinuare il dubbio che qualcosa in Ticino non funzioni nella gestione degli ungulati: si spendono molti più soldi per coprire i danni che cinghiali e cervi fanno alle colture rispetto a quanto avviene in altri Cantoni. Questo non perché sia sbagliato dare a chi viene danneggiato, ma perché, forse, non vengono adottate le misure strategiche e preventive adeguate.
E tra coloro che potrebbero portare un contributo a questa regolazione i cacciatori dovrebbero essere in prima linea. Non sembra purtroppo essere il caso. Emerge qui evidente l’annosa, difficile ricerca di collaborazione tra chi pratica la caccia e l’Ufficio cantonale caccia e pesca. Quasi che quest’ultimo non riesca a considerare la categoria dei cacciatori un alleato nella difesa del territorio.
Ben conosciamo invece il patrimonio di conoscenza che i cacciatori portano con sé e il naturale ruolo regolatore che la caccia, nei secoli, ha sempre esercitato sulla fauna. Ma se, per un preconcetto ideologico – come sembra sempre più imporsi in questa società (che va quindi a condizionare anche gli apparati statali) -, l’animale selvatico non può essere cacciato (nei periodi e nei momenti giusti che la natura consiglia), allora sarà difficile evitare le conseguenze negative per agricoltori e viticoltori.
Urge un cambiamento d’approccio, guardando bene a ciò che il passato ci può insegnare.
Zali cerca di risolvere il problema dei capi viziosi e i cacciatori lo rimproverano
Scintille all’assemblea della Federazione dei Cacciatori Ticinesi (FCTI) con tanto di plateale abbandono della sala da parte del Consigliere di Stato Claudio Zali. Oggetto del contendere gli interventi delle scorse settimane del Dipartimento del territorio che ha ordinato, come di sua competenza di legge, l’abbattimento di un centinaio circa di ungulati, principalmente cervidi, ritenuti viziosi. Questa operazione concerneva in particolare le zone vicine ai fondovalle e all’abitato e mirava a proteggere le colture, la vigna in primis. Ebbene il provvedimento non è andato giù ai cacciatori, i quali per bocca del proprio presidente, il consigliere nazionale Fabio Regazzi, avevano rilasciato un’intervista molto critica sul Corriere del Ticino proprio il giorno prima dell’annuale assemblea FCTI, ritornando poi sul tema nell’epilogo della relazione presidenziale. Ed è proprio questa fuga in avanti dei cacciatori a non essere andata giù al Consigliere di Stato. Zali, come confermato dallo stesso Consigliere di Stato a Teleticino, avrebbe preferito discuterne a quattr’occhi con gli interessati durante l’assemblea.
I contadini: “Questi prati saranno la nostra salvezza”
Cliccando sull’immagine (tratta da tio.ch) puoi leggere l’articolo apparso su tio.ch che ha per tema il controverso argomento della coltivazione dei green su suolo agricolo.
Di seguito riportiamo lo stralcio della presa di posizione di Agrifutura nell’ambito della consultazione del PUC del Parco del Piano di Magadino in cui, a determinate condizioni, si propone una soluzione di compromesso.
“Scheda M_2.1.2: Riconvertire ad uso agricolo le superfici in zona agricola utilizzate per altri scopi
Procedere in questo senso solo se vi è al certezza di poter riottenere una fertilità del suolo al 100%, altrimenti utilizzare queste aree per inserirvi attività problematiche con lo statuto del parco (es. green, vigna, ecc.).”
Boschi, uomini e animali (Documentario di Bruno Bergomi) – Domenica 20 ottobre 2013, ore 20.40 RSI LA1
STORIE
Boschi, uomini e animali
RSI LA 1 – Domenica 20 ottobre 2013 ore 20.40
Clicca sull’immagine per vedere l’anteprima.
Quattro personaggi legati al bosco ci raccontano la loro relazione con l’ambiente e le loro sensazioni sull’arco delle quattro stagioni.
Un ingegnere forestale di sessant’anni Roberto Buffi, del locarnese, è orientato sempre più verso uno sviluppo naturale della foresta. Andrea Guglielmetti è il forestale responsabile del settore del Basso Mendrisiotto e grande appassionato di fotografia. Ha immortalato i boschi di casa nostra ma anche le foreste del Nord America. Patrizia Acquistapace, venticinque anni, è una giovane forestale e prima e unica donna istruttrice degli apprendisti in campo selvicolturale della Svizzera. Venanzio Terribilini di Vergeletto è un capo guardiacaccia in pensione. La sua relazione con il bosco è legata soprattutto agli animali selvatici: predatori e selvaggina.
Quattro storie sul bosco, all’interno dei boschi, in un documentario di Bruno Bergomi. Quattro letture diverse di una risorsa naturale importante per il nostro paese, sotto tutti i punti di vista: della protezione e dello svago, dell’aspetto economico e di quello ecologico. Le storie sono accompagnate da poesie interpretate da Angelo Frigerio, “Ul sciur Maestru”.