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Cinipede del castagno: ora si sa come combatterlo

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Il cinipede del castagno sarà sconfitto; è solo questione di tempo. È bastato lo spirito di osservazione di alcuni agricoltori che partecipano al Progetto di interconnessione del Malcantone per fare una scoperta rivoluzionaria, passata inosservata ai maggiori ricercatori. Esiste un uccellino, l’averla piccola (vedi foto) – che fra l’altro è specie bersaglio nel progetto interconnessione – la quale ha la particolarità di infilzare le proprie prede (larve e insetti) sui pungiglioni di spine, robinie, olivelli spinosi, rosa canina, e anche sul filo spinato.

Gli agricoltori hanno osservato lungamente questo volatile scoprendo che estraevano le larve di cinipede dalle galle dei castagni e le infilzavano prima di cibarsene.

“Ho fatto la scoperta casualmente – spiega uno di loro – mentre stavo togliendo un tratto di filo spinato, ormai bandito dalla legge. Arrivano a infilzare anche 20 larve in un’ora. Confesso di non aver visto mai niente di simile e ho atteso a lungo prima di dirlo al forestale.”

E il Servizio forestale cantonale, una volta constatati i risultati, non è stato con le mani in mano. Ha immediatamente disposto la messa a dimora di robinie all’interno delle selve castanili e ha dichiarato protetti i cespugli di rovi. Inoltre, è allo studio una modifica di legge che come unica eccezione al divieto di recinzione del bosco prevede i recinti realizzati con solo filo spinato.

Guarda il servizio televisivo andato in onda ieri a Il Quotidiano.

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Informazioni su agrifutura

Associazione di agricoltori ticinesi www.agrifutura.ch

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  1. Per chi non l’avesse riconosciuto, la persona nel video situata in fondo a destra e riconoscibile dallo sguardo stralunato, è un noto rappresentante del Laboratorio cantonale d’igiene. Si trovava a Catania per una breve vacanza.

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  2. Mercato di pesce… d’aprile???? Mattacchioni.

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  3. L’Averla piccola forse no, però nei castagneti qui a Sala “qualcuno” ha scoperto questa tavola imandita e ha cominciato a cibarsene sistematicamente: ho trovato infatti numerosi ciuffi di foglie caduti a terra con galle aperte con un colpo di becco o di denti (picchio? scoiattolo?). Secondo i forestali la cosa in letteratura non figura. Affaire a suivre, io tengo gli occhi aperti e vi dirò se scopro qualcosa…

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